ISO 9001:2015 – Strumenti di misura e monitoraggio

Un articolo di Massimo Bolla

Oggi ci occuperemo di analizzare quanto prevede la nuova ISO 9001:2015 in merito agli strumenti di misura ed ai mezzi di controllo.

Abbiamo visto in un articolo passato che i mezzi di controllo sono considerati risorse di monitoraggio e misurazione e quindi vengono trattati nel capitolo risorse.

Questo, come detto nell’altro articolo, porta a dover considerare anche le persone come dei mezzi di controllo, nel momento in cui a loro è affidata una attività di verifica in cui impegnano i sensi (controllo visivo, uditivo, ecc…).

Chiunque si occupi di qualità, ma anche chiunque abbia visto una azienda da dentro, sa quale criticità abbiano i controlli visivi e quanto sia alto il rischio che “scappino” prodotti non conformi. Per questo motivo mi sarei aspettato qualche indicazione in più dalla norma, ma ho proprio l’impressione che questa versione sia un brodino vegetale allungato (ma molto). Una norma Vegana!

“In generale, gli uomini giudicano più con gli occhi che con le mani, perché tocca a vedere a ciascuno,
a sentire a pochi. Ognuno vede quel che tu pari, pochi sentono quel che tu sei.”
(Macchiavelli – Il Principe)

In effetti vedo la ISO 9001:2015 come un pasticcio e faccio parte di quelli (pochi o tanti) che hanno ragione: è una norma alla S. Agostino,

“Ama la qualità e fai un po’ quello che vuoi!”.

Traduco e sintetizzo liberamente i requisiti della norma:

L’organizzazione deve determinare le risorse necessarie per assicurare misure e monitoraggi validi ed affidabili.

L’organizzazione deve assicurare che le risorse previste:

  • siano adatte per la specifica attività di monitoraggio o misurazione intrapresa
  • siano mantenute per garantire la loro continua adeguatezza allo scopo e che queste attività di mantenimento siano registrate e conservate

Se la tracciabilità della misura è:

  • un requisito di legge
  • una esigenza di un cliente o di una parte rilevante interessata
  • considerata dall’azienda quale parte essenziale per fornire fiducia sul sistema di misurazione

gli strumenti di misura devono essere:

  • verificati o calibrati a specifici intervalli o prima dell’uso, con campioni standard riconosciuti a livello nazionale o internazionale. Se non esistono campioni standard le modalità di verifica devono essere registrate e conservate.
  • identificati per determinare lo stato di calibrazione
  • salvaguardati in caso di aggiustamento, danneggiamento, o deterioramento che potrebbe invalidare lo stato di calibrazione ed i conseguenti risultati delle misurazioni

L’organizzazione deve determinare se la validità di misurazioni precedenti può essere influenzata negativamente quando uno strumento viene riscontrato difettoso durante la verifica, la calibrazione periodica o l’uso e se sono necessarie azioni correttive.

Questo è quello che dice la norma e la prima considerazione è che non cambia niente rispetto a prima e che si applicherà tutto come prima.
Prima di commentare però traduciamo in semplici parole da officina.

 

Traduzione in parole sporche di grasso

Come ormai sai benissimo io sono sempre preoccupato della reazione che ha un piccolo imprenditore quando gli vado a spiegare come applicare la ISO 9001.

So che ho a che fare con imprenditori super affaccendati e che da tanti anni lavorano con le loro regole e, nel bene o nel male, con queste regole hanno portato a casa il pane quotidiano.

Ora arrivo io con la mia bella ISO 9001 e gli dico che così non va bene, che hanno sempre sbagliato tutto. è vero che posso dirgli che, dopo tutto, sono loro che vogliono la certificazione e magari posso giocare l’asso che il mondo è cambiato negli ultimi anni, ma il mio vero scopo non è quello di avvilire l’imprenditore, ma fare in modo che impari e scopra, da solo, quale valore possa apportare un modo di lavorare un poco più attento.

Attento non vuol dire dispendioso, ma se c’è di mezzo una registrazione so già che il commento standard sarà:

“C’è troppa carta!”

 

La prima cosa allora è far visualizzare l’immagine di ciò che ti sto dicendo e le parole potrebbero essere queste:

  • nella tua officina hai comprato e messo a disposizione tutti gli strumenti che ti servono per fare le misure dei tuoi pezzi?
  • la “precisione” (lo so che è un termine errato, ma si capisce meglio) dei tuoi strumenti è adeguata, o misuri i centesimi con il metro della sarta?
  • devi usare degli strumenti che non hai? Chi te li da?
  • quando hai comprato gli strumenti, anni ed anni fa, erano sicuramente precisissimi. Ora che è passato del tempo e vedo che sono sporchi ed un po’ usurati, sei sicuro che siano precisi come quando erano nuovi? Se non è così che misure stai facendo?
  • cosa fai per accertarti che gli strumenti siano precisi? Li controlli ogni tanto? E ogni quanto e con cosa?
  • guarda che devi concentrare la tua attenzione solo sugli strumenti che ti servono per fare misure critiche e con tolleranze strette. Inutile sprecare troppo tempo per strumenti che usi a soli scopi indicativi
  • ho notato che alcuni controlli visivi li fai solo tu. Perché? Ci sono delle difficoltà? Se dovessi insegnare a qualcun altro a fare il controllo cosa verificheresti per essere certo che quel qualcuno abbia imparato?

Rispondi a queste domande che ti sembreranno ovvie e sei ISOnovemilizzato!

 

Qualche rischio c’è se ti limiti a questo

Non entro nel merito sul come sia facile applicare i requisiti della norma senza fare fatica e, soprattutto, avere un sistema di misura inadeguato.

Io da una norma che parla di qualità come rispetto dei requisiti mi aspetterei molta più attenzione ai mezzi di controllo che 4 righe in croce.

E’ certo che nella frase “L’organizzazione deve assicurare che le risorse previste siano adatte per la specifica attività di monitoraggio o misurazione intrapresa” si dice tutto, ma il problema è che non si dice niente.

Il controllo e la misurazione dovrebbe essere considerato un sistema che dispone di persone, strumenti e che opera in determinati ambienti.

Queste tre componenti incidono sul risultato della misurazione nel loro insieme, mentre per la norma ISO 9001 è importante solo la calibrazione degli strumenti.

Un calibro digitale tarato, usato da persone diverse, ha una incertezza di almeno +- 0,02 mm

Lo sai cosa vuol dire? Che la tua misura è compresa in un range di 4 centesimi.

Con questa incertezza direi che sono in dubbio anche le misure con tolleranza decimale.

Un tampone passa/non passa potrà essere preciso finché vuoi, ma se lo usano due o più persone diverse otterrai risultati diversi.

Quindi che fai?

Non parliamo poi di trovare un puntino o una macchiolina su un pezzo trattato superficialmente: c’è chi lo vede, chi non lo vede, chi scarta un pezzo buono…

Tutto questo per dire che se ti limiti a controllare la calibrazione di uno strumento non è detto che tu ottenga buoni risultati (ma il certificato ISO non te lo nega nessuno).

 

Come ottenere di più

Visto che non mi piacciono i critici che non propongono mai niente, ecco di seguito le consuete indicazioni sulle attività che dovresti fare per avere un sistema di misurazione potente e snello con cui trovare ogni difetto.

Prima di tutto è necessario conoscere un po’ di statistica di base, ovvero comprendere il concetto di incertezza e come si calcola.

Il tutto è molto più semplice di quello che sembra.

Se hai un metro della sarta con una scala di 0,5 cm la sua incertezza minima sarà di +- 0,5 cm e quindi vuol dire che la misura che fai sarà compresa in un cm. Se leggi 90 potrebbe essere 89,5 o 90,5.

Quando misuri può succedere che faccia buio e che tu legga male, oppure che tiri eccessivamente il metro rubando qualcosa alla misura.

C’è poi anche da considerare che il metro nuovo non è precisissimo e che la temperatura lo può far allungare o accorciare un po’.

Tutti questi errori, sommati all’errore introdotto dalla scala, portano al calcolo dell’incertezza (la formula la vedremo in un altro articolo) che sarà, come minimo, pari alla scala dello strumento e come massimo… dipende dalle misure.

Facendo delle prove con un manichino di cui sai il diametro potresti stabilire che l’incertezza è di +- 2 cm.

Se questa è l’incertezza è evidente che non puoi fare misure con tolleranze più basse: non avrebbe senso.

Come fai a fare queste prove? Indovina un po’?

Registrati in MyMax Work e usa gratis l’area Metrologia in cui potrai:

  • catalogare tutti i tuoi strumenti
  • pianificare come e quando fare i controlli (visivamente o numericamente)
  • registrare i controlli effettuati che potranno, se vorrai, comprendere i calcoli statistici

Il tutto ovviamente senza carta ed in un battibaleno perché quello che serve non è fare carta o fare controlli di rito, ma avere la certezza che il tuo sistema di controllo ti garantisca di distinguere un pezzo buono da uno non buono, PRIMA CHE LO FACCIA IL CLIENTE.

Se ti registri in MyMax trovi anche tutti gli strumenti e le procedure scritte per fare queste verifiche in caso di controlli visivi e per attributi (Ripetibilità e Riproducibilità R&R).

Ti ho già scritto una volta che più di così mi dovrei mettere una scopa nel “come si dice” e venirti a pulire l’officina, ma ora sta a te approfittare della grande mano che ti do gratis, studiare, mettere in pratica e poi, se desideri, chiamarmi per le consulenze di livello elevato.

Quello che trovi qui gratis in giro non esiste nemmeno pagando!

Semplifica la tua attività
chiama i consulenti MYMAX in azienda
Guarda le nuove proposte che ti ho riservato

 

Metti in pratica tutto quello che ti ho spiegato in questo articolo e, se ti serve una soluzione rapida e professionale per il tuo sistema integrato, guarda le nuove proposte di consulenza in azienda che ti ho riservato come lettore del mio blog

Hai trovato l'articolo interessante? Condividilo ...

Semplifica la tua attività
contatta i consulenti MYMAX
Guarda le nuove proposte che ti ho riservato.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare. Inoltre, questo sito installa Google Analytics nella versione 4 (GA4) con trasmissione di dati anonimi tramite proxy. Prestando il consenso, l'invio dei dati sarà effettuato in maniera anonima, tutelando così la tua privacy.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy